Alcuni fondi statunitensi sembrano interessati all'apertura della data room di Montepaschi. Secondo i vincoli assunti nel piano di ristrutturazione del 2017, lo stato italiano dovrebbe uscire dall'azionariato dell'istituto di Siena entro il 2021. Ciò significa che quando il nuovo governo andrà a insediarsi potrà andare avanti il processo di ri-privatizzazione di Mps che prevede proprio l'apertura della data room alla quale ammettere i potenziali pretendenti. Al consiglio di Mps, scrive Rosario Dimito sul Messaggero, finora è arrivata la lettera di un fondo, cioè Apollo, e altri tre (Blackstone, Lonestar, Hellman & Friedman) hanno annunciato l'intenzione di voler esaminare i numeri. Interessi a cui le autorità guardano con prudenza dato che preferirebbero un acquirente banca. Da aprile, ovvero dopo l'insediamento di Andrea Orcel come ad, dovrebbe entrare in partita anche Unicredit e infine potrebbe affacciarsi in data room anche qualche istituto estero già presente in Italia. Apollo, Blackstone, Lonestar, Hellman & Friedman già più volte a partire dal 2015 hanno provato a entrare nel sistema bancario italiano ma fino a oggi non sono riusciti nell'intento. Ad esempio nel 2016 Apollo fece un'offerta a Carige ma i Malacalza non ne vollero sapere. Tutti e quattro gli investitori poi hanno tentato l'acquisizione delle quattro good bank Etruria, Ferrara, Marche, Chieti.