Studi e approfondimenti
28 Novembre 2019

Quasi il 60% dei profitti delle aziende italiane finisce in tasse

Il dato emerge dall'ultimo studio PwC

Nel 2018 sono state 238 le ore impiegate dalle imprese italiane per adempimenti fiscali. Inoltre il carico fiscale complessivo per le aziende è stato pari al 59,1% dei profitti commerciali, in aumento di sei punti sull'anno precedente. È quanto emerge dal rapporto ‘Paying Taxes 2020’ il ritratto della tassazione che grava sulle imprese nel mondo realizzato dalla Banca Mondiale e da Pwc. Il rapporto studia la facilità nel pagare le imposte in 190 economie e fotografa l’incidenza della tassazione dell’attività produttiva nei singoli paesi nel corso dell’ultimo periodo fiscale. Il testo rileva e analizza i costi per imposte e tasse in capo alle imprese, il connesso carico amministrativo per i versamenti d’imposta e i diversi adempimenti fiscali registrati nel corso dell’ultimo periodo fiscale. Nella classifica definitiva l'Italia finisce molto in basso: è al 128esimo posto sui 190 Paesi in esame, in peggioramento rispetto allo scorso anno quando era al 116esimo. Il risultato è dato da un indice che fotografa tre valori, ovvero l’incidenza di imposte e contributi, il tempo necessario per gli adempimenti e il numero di versamenti effettuati. Al primo posto della classifica c’è il Bahrein, il cui primato è raggiunto grazie alla grande facilità nel pagare le tasse e di un’incidenza del fisco pari solo al 13,8%, seguito da Hong Kong e dal Qatar. Il carico fiscale e contributivo sulle imprese italiane è arrivato nel 2018 al 59,1% dal 53,1% della edizione precedente a fronte di una media europea del 38,9%. Questo incremento è riconducibile al venir meno degli sgravi contributivi introdotti quale misura temporanea non successivamente stabilizzata. Per svolgere i propri adempimenti fiscali una azienda italiana impiega 238 ore, una quota invariata rispetto al 2017, e in linea con il dato medio globale pari a 234 ma ben sopra la media europea di 161 ore. E’ invece rimasto costante nel tempo il numero dei pagamenti, 14, a fronte dei 23 pagamenti mondiali e dei 10,9 europei.  Nel resto del mondo cosa succede? In generale tutte le economie hanno reso sostanzialmente più facile per le loro aziende pagare le tasse grazie alla tecnologia. Sia in Brasile che in Vietnam, il tempo necessario per adempiere agli obblighi fiscali è stato inferiore del 23% nel 2018 rispetto al 2017. In Costa d'Avorio, Repubblica del Kirghizistan e Israele invece si sono registrate riduzioni del numero di pagamenti fiscali. In generale i progressi tecnologici hanno guidato il miglioramento sia del tempo medio che dei pagamenti delle tasse: a livello globale rispetto al 2012 i tempi sono diminuiti di 27 ore e si registrano anche 4,4 pagamenti in meno. L'Iva è stata introdotta in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti per cercare di ampliare le basi fiscali di entrambe le economie e ridurre la loro dipendenza dalle entrate delle risorse naturali; il Ghana è parzialmente passato dall'Iva alle imposte sulle vendite a cascata mentre vi sono state importanti riduzioni delle imposte sugli utili in Gambia, Stati Uniti, Cina e Marocco.

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