Per sapere cosa ne sarà di Esselunga, si deve attendere l’apertura
del testamento di Bernardo Caprotti, morto alla vigilia del suo 91esimo
compleanno. Il patron sperava di chiudere la partita personalmente e infatti si
era deciso a sondare la possibilità di cedere la sua catena dei supermercati ai
grandi fondi di private equity che si erano fatti avanti, Bc Partners,
Blackstone e Cvc. L’idea era di non vendere a un concorrente diretto e, infatti,
aveva già rifiutato le offerte di Carrefour, Tesco e Walmart ma ora le decisioni
potrebbero essere prese dai figli di primo letto con cui era in lite anche
giudiziaria. Proprio qualche mese fa, dopo che la Corte d’appello aveva dato
ragione al fondatore di Esselunga, Violetta e Giuseppe avevano fatto ricorso in
Cassazione contro la sentenza e questi ultimi potrebbero prendere in
considerazione anche la possibilità di cedere il gruppo a compratori
industriali. Intanto, negli ultimi giorni, proprio per via del peggioramento
delle sue condizioni di salute, Caprotti aveva passato il dossier ai suoi
avvocati di fiducia ovvero Vincenzo Mariconda, presidente di Esselunga e
Giuseppe Lombardi. Ora è tutto fermo in attesa di capire cosa c’è nel
testamento che verrà letto nei prossimi giorni.