Nel 2016, per la prima volta dal
2008, si è registrata una riduzione del totale di Non Performing Exposures
(NPE) che hanno raggiunto quota 331 miliardi di euro a giugno 2016 (-3% rispetto a
fine 2015). Questo è il dato che emerge dall’ultima edizione del report di PwC
“The Italian NPL Market”. Nel primo semestre 2016, i gross bad loans,
corrispondenti a circa il 60% del totale NPE, si sono attestati a 197 miliardi
di euro e i valori netti a 84 miliardi, in diminuzione rispettivamente di circa 3miliardi
e 5 miliardi dai livelli di fine 2015. Il sistema bancario italiano continua
ad affrontare difficoltà legate alla qualità dell'attivo, all'adeguatezza
patrimoniale e alla redditività. Nel 2016, i risultati degli stress test hanno
evidenziato i problemi dei maggiori istituti bancari italiani e gli eventi
recenti hanno messo in evidenza la complessiva fragilità del sistema. Il
Governo ha messo in atto diverse riforme per affrontare il significativo volume
di NPE, tra cui la Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS) e
il sostegno al fondo Atlante. Tuttavia, il ritardo nell’attuazione di tali
riforme, le incertezze connesse al Referendum Costituzionale dello scorso 4
dicembre unitamente ai requisiti di ammissibilità al fondo Atlante hanno comportato
un volume di cessioni true sale inferiore a quello previsto. Ciononostante,
ci si attende che il volume complessivo di transazioni aumenti in maniera
significativa per effetto delle operazioni di cartolarizzazione di portafogli
assistite da GACS e si attesti a 43 miliardi a fine 2016. Nel mese di ottobre,
la Banca Popolare di Bari ha chiuso il primo processo di cartolarizzazione
sponsorizzata GACS. Dato il successo della chiusura della transazione Bari,
altre banche stanno considerando l’uso della GACS nelle loro operazioni di
cessione di portafogli. Tra questi, MPS ha annunciato la cartolarizzazione di 27,6 miliardi di bad loans, la cui chiusura è prevista per fine
2016/inizio 2017. Per il 2017, ci attendiamo che il volume di transazioni
raggiunga quota 50 miliardi, ivi inclusa, fra le altre, la cessione di un
portafoglio bad loans di circa 18 miliardi da parte di Unicredit. Le
operazioni riguarderanno sempre più portafogli bad loans nonché altre
categorie di NPE, quali gli unlikely to pay e i foreborne, anche
per effetto della spinta al deleverage degli NPE promossa dalle nuove
linee guida della ECB. Ci si aspetta inoltre che i crediti ipotecari e verso SME
& Corporate rappresenteranno una parte significativa degli attivi
ceduti. Il mercato italiano del servicing continua a registrare una solida
crescita, grazie alle cessioni di portafogli e al numero crescente di
istituzioni finanziarie che decidono di dare in outsourcing la gestione dei
loro bad loans. L'interesse dei player internazionali per l'acquisizione di
piattaforme di servicing rimane elevato, con 14 acquisizioni completate negli
ultimi 4 anni.