PwC ha pubblicato i dati sul settore dell’ultima studio di PwC Deals Global and Italian M&A. I trends sull’anno 2020. Il settore Consumer ha registrato un calo del 13% a volume e del 3% in termini di valore delle operazioni M&A a livello globale rispetto al 2019. In Italia l’attività M&A nel Consumer Market segna un -25% a volumi, ma un aumento del +181% a valore (vs. 2019), grazie ad importanti tickets annunciati nei comparti Gaming, Entertainment & Fashion. La pandemia ha portato ad un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, accelerando i processi di digitalizzazione, innovazione, vendita diretta al consumatore e attenzione a tematiche ESG. Questi i dati inclusi nell’ultima edizione dello studio PwC Deals Global and Italian M&A trends sull’anno 2020 focalizzato sul settore Consumer. L'M&A è vista sempre più come una leva chiave di creazione di valore, soprattutto per i settori con modelli di business tradizionali che non hanno saputo rispondere prontamente ai mutati bisogni dei consumatori. Gli investitori strategici continuano a dominare in termini di numero operazioni (oltre il 70% delle operazioni annunciate a livello globale e circa 60% a livello nazionale), tuttavia con un calo rispetto al 2019 proporzionalmente superiore ai fondi di Private Equity (-15% rispetto a -6% a livello globale), che hanno potuto beneficiare di livelli molto elevati di liquidità. I settori Food e Healthcare / Wellness hanno registrato una buona performance nella seconda metà del 2020 e hanno catalizzato un aumento di attività M&A che ci si attende continui anche nel 2021. In questo ambito risultano particolarmente favoriti i brand con una proposizione eco-friendly e sostenibile e, nel comparto alimentare, gli alimenti bio, vegani e le proteine vegetali.
Il settore Pet Care ha visto un aumento di interesse negli ultimi mesi, con una crescita della spesa per animali domestici, in particolare nella fascia premium. L’aumento del tempo trascorso in casa ha incentivato gli acquisti di elettrodomestici (pulizia, cucina, home entertainment) a discapito della spesa per abbigliamento e cosmetici, favoriti anche da una più consolidata presenza sull’e-commerce. Ci si attende una buona ripresa anche dell’arredo. La pandemia ha alimentato una maggiore attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG), che stanno diventando fattori determinanti delle decisioni di consumo, soprattutto delle fasce più giovani, e di investimento in ambito M&A. Lo spostamento generale verso la vendita diretta al consumatore ha portato a un aumento delle partnership e delle forme di collaborazioni con piattaforme di commercio online/delivery. Alcuni settori collegati al delivery, alla comunicazione e alla tecnologia hanno avuto ed avranno un ulteriore impulso di crescita a servizio dei nuovi modelli di comportamento e di consumo. Guardando alla tipologia di investitore, mentre a livello mondiale le operazioni guidate da investitori strategici continuano a rappresentare circa il 70% di quelle annunciate (in linea con il 2019), nel mercato italiano i fondi di Private Equity hanno un peso sempre maggiore, superando il 60% delle operazioni annunciate nel 2020, a conferma dell’interesse dei soggetti finanziari nel comparto italiano della moda, soprattutto a sostegno di operazioni di integrazione di filiera ma anche dello sviluppo dei brand italiani ed esteri. Come emerso anche dall’intervista a Roberta Benaglia, CEO di Style Capital SGR, management company di un fondo di Private Equity specializzato sul settore, la pandemia ha portato ad un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, accelerando i processi di digitalizzazione, innovazione, trasformazione dei canali tradizionali.