Nei giorni scorsi c'è stato il via libera formale all'aumento di capitale di Salini Impregilo, il perno attorno cui ruota l'avvio di Progetto Italia, il polo nazionale delle costruzioni a cui il gruppo sta lavorando insieme a Cassa Depositi e Prestiti, per mettere in sicurezza alcuni grandi general contractor italiani a partire da Astaldi e sbloccare le relative grandi opere. La ricapitalizzazione da 600 milioni di euro avviene attraverso il collocamento di nuove azioni ordinarie riservato a determinati investitori istituzionali con un processo di bookbuilding. L'aumento ha visto una domanda di sottoscrittori oltre tre volte l’offerta di titoli di nuova emissione e in maggioranza è stata registrata da operatori di alto profilo provenienti dall’estero e dall’Italia. Tra i partecipanti Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, e il fondo Elliott. Il collocamento riservato agli investitori istituzionali è stato di 150 milioni. Il resto della quota proviene da Cdp Equity che ha messo sul piatto 250 milioni di euro e diventa così secondo socio del gruppo; dal trio di banche finanziatrici Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e UniCredit che hanno sborsati 150 milioni e infine Salini Costruttori che ha garantito altri 50 milioni. Gli impegni della Cassa e delle banche potranno progressivamente ridursi in funzione della sottoscrizione dell'aumento di capitale col collocamento ma al tempo stesso Cdp Equity ha chiesto di avere un'allocazione minima che le consenta di possedere il 12,5% del gruppo post aumento di capitale. La ricapitalizzazione permetterà il completamento dell'acquisizione di Astaldi e il conseguente avvio di Progetto Italia ma Salini guarda avanti e conferma l'interesse per alcuni rami d'impresa di Condotte. L'orizzonte temporale minimo per cercare di aggregare altre aziende è 18 mesi.