Private debt
6 Febbraio 2018

Private debt: nel 2017 crescono investimenti del 35%

Realizzate 102 sottoscrizioni su 82 target

Presentata la seconda edizione dell’analisi degli operatori di private debt, punto di riferimento per il settore nazionale del mercato di debito. La metodologia utilizzata nella raccolta dei dati è uniformata a quella per il settore del private equity, che è in linea con quella internazionale. A partire dai dati 2017 sono stati inclusi, anche sugli anni precedenti, sia i dati ricevuti tramite le survey compilate dai soci AIFI sia i dati rilevati da fonte pubblica.

Operatori

Nell’analisi sono stati monitorati 24 operatori di cui 17 soci AIFI che svolgono attività di private debt. Il 67% di questi è costituito da soggetti domestici, mentre il 33% è rappresentato da operatori internazionali.

Raccolta

Nel 2017 sono 6 gli operatori che hanno chiuso la raccolta per un ammontare pari a 292 milioni di euro (raccolta di mercato). Guardando alle fonti della raccolta, sempre nello scorso anno, il 95% proviene da investitori istituzionali domestici, mentre il 5% dall’estero. Nella tipologia della fonte, il 27% del capitale è arrivato dalle banche, il 24% dai fondi di fondi istituzionali e il 22% dalle assicurazioni.

Investimenti

Nel 2017 sono stati investiti 641 milioni di euro, +35% rispetto al 2016. Il numero di sottoscrizioni è stato pari a 102 (+26%) distribuite su 82 target (+55%).

 

2014

2015

2016

2017

Totale

Raccolta (mln euro)

315

383

574

292

1.564 (1.664 con il 2013)

N. investimenti

29

60

81

102

272

Ammontare (mln euro)

151

299

474

641

1.565

N. operatori attivi

10

11

18

19

24

Strumenti

Il 66% delle operazioni sono state sottoscrizioni di obbligazioni, mentre il 32% crediti e il 2% ha riguardato strumenti ibridi. Per quanto riguarda le obbligazioni, la durata media è poco superiore ai 6 anni mentre sulle dimensioni delle sottoscrizioni, il 90% dei casi ha riguardato operazioni con un taglio medio inferiore ai 10 milioni di euro. Si può notare, che circa la metà degli strumenti è quotato all’ExtraMOT PRO.

Caratteristiche delle target

A livello geografico, come anche accade nel settore del private equity e del venture capital, la maggior parte delle operazioni è concentrata nel nord d’Italia (73%) seguito dal centro Italia (16%); in coda troviamo il sud e le isole con l’11%. A livello regionale, il maggior numero di target, 22, è presente in Lombardia (27%), seguita dal Trentino Alto Adige, 13 (16%), dove è attivo un veicolo focalizzato sul territorio; al terzo posto il Friuli Venezia-Giulia (8) per un peso pari al 10% del totale.

Con riferimento alle attività delle aziende target, il 28% opera nel settore dei beni e servizi industriali, il 16% nell’alimentare, e l’11 nell’Ict. Le imprese con meno di 50 milioni di euro di fatturato rappresentano il 55% del totale, rispetto al 45% di aziende con un fatturato maggiore.

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