Porsche Automotive Holding, primo azionista di Volkswagen con il 30,8%, ha messo gli occhi su Aeva, una startup della Silicon Valley che vuole rendere la tecnologia per la guida autonoma più economica. La tecnologia studiata da Aeva raccoglie ed elabora in tempo reale i dati sui dintorni del veicolo. Insieme a Porsche - che ha acquisito una quota di minoranza per una cifra non rivelata - svilupperà una versione più economica dei suoi sensori che dovrebbero arrivare a costare meno di 500 dollari per unità, una cifra inferiore alle alternative oggi sul mercato. La piena guida autonoma non è ancora legale negli Stati Uniti, ma le case automobilistiche e le aziende tecnologiche come Alphabet e Apple da anni portano avanti in ricerca e sviluppo. Anche Volkswagen, la più grande casa automobilistica del mondo, non è da meno e tramite la sua divisione Autonomy costruisce moduli a guida autonoma per i diversi marchi automobilistici propri. La tecnologia di Aeva, fondata dagli ex ingegneri Apple Soroush Salehian e Mina Rezk, è in grado di rilevare velocità, riflettività e profondità degli oggetti a più di 300 metri di distanza, è a basso consumo energetico, può essere contenuta in piccoli spazi ed è scalabile. Nei piani di Volkswagen c'è l'intenzione di installare i dispositivi Aeva sull'autobus elettrico Id Buzz che dovrebbe essere lanciato nel 2022-2023 per poi passare al taxi elettrico. La startup, nata nel 2016, ha raccolto in tre anni 48,5 milioni di dollari e tra i suoi investitori ci sono Lux Capital e Canaan Partners. Alcuni mesi fa la società ha annunciato un accordo con Audi, uno dei 12 maggiori marchi di Volkswagen.