Mentre si delinea la platea di interessati a Condotte, viene ufficializzata l'offerta vincolante di Salini Impregilo per Astaldi. Il salvataggio del gruppo è il perno di un piano complessivo più grande, chiamato Progetto Italia, per la messa in sicurezza di alcuni operatori italiani del settore delle costruzioni. La proposta è legata agli impegni vincolanti di Cdp e delle banche che dovrebbero stanziare in totale 2,2 miliardi di euro. Da tutti questi operatori - ovvero Cdp e le banche tra cui Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco Bpm - sono arrivate comfort letter non vincolanti che confermano il loro interesse per l’operazione. L'impegno finanziario richiesto prevede un aumento di capitale di 225 milioni di Astaldi riservato a Salini e una ricapitalizzazione di quest'ultima per 600 milioni (esborso in gran parte per mano di Cdp Equity) oltre che la concessione di linee di credito per cassa e firma per 1,6 miliardi. Cdp Equity e gli istituti finanziatori devono approvare formalmente l'adesione dell'operazione entro la fine del mese di luglio perché l'1 agosto Salini dovrà poter fare l'offerta definitiva ad Astaldi che, a sua volta, dovrà depositarla in Tribunale per il via libera al piano concordatario in continuità entro il 3 agosto.