La famiglia Tabacchi, proprietaria di Perini Navi, ha di recente sottoscritto un term sheet con Clessidra Restructuring Fund per il rilancio della società che al momento è in attesa di giudizio da parte della Corte di Appello di Firenze, atteso per metà maggio, dopo aver impugnato la sentenza dichiarativa di fallimento del tribunale di Lucca del 28 gennaio. A riportarlo è Rosario Dimito sul Messaggero. Il fallimento è stato decretato perché sul concordato in bianco presentato al Tribunale, supportato da un intervento a debito per 32 milioni del fondo Blue Sky, all’ultimo momento avrebbe preso tempo Mps assieme a Intesa Sanpaolo, Ifis e Unicredit, e i giudici non hanno ritenuto sussistessero i presupposti della continuità aziendale. L’accordo tra i Tabacchi e Clessidra prevede un fabbisogno concordatario di 38 milioni sotto forma di equity, e a fianco del fondo dovrebbe entrare un partner bancario. Di questi 38 milioni, 24,5 andrebbero a rimborsare il debito verso gli istituti creditori. Se il ricorso verrà accolto dalla Corte di Appello si procederà al rilancio partendo da una due diligence, con Clessidra che dopo l’iniezione di capitale si focalizzerà sull’analisi dei costi di completamento delle imbarcazioni in costruzione. Inoltre, per consentire la continuità aziendale mantenendo gli attuali livelli occupazionali, in futuro verranno costruiti solamente yacht a vela, lasciando da parte quelli a motore. Il portafoglio ordini di Perini Navi registra al momento commesse per 160 milioni di euro con sette barche da costruire, ma ad oggi è in stand by.