Si è conclusa la due giorni organizzata da AIFI a Londra per presentare agli investitori internazionali le opportunità offerte dal mercato italiano nel settore del private equity. Per l'occasione agli operatori presenti all’Ambasciata Italiana a Londra è stata presentata la situazione attuale del nostro Paese che piace ai private equity perché in grado di offrire un rendimento del 16,9%, quando solo l'anno prima era del 12,5%. Come ha spiegato il presidente Innocenzo Cipolletta nel suo intervento uno dei problemi dell’Italia è la dualità tra le esportazioni in forte crescita e la domanda interna debole. Ci sono poi le incertezze politiche a partire dal debito pubblico, come sottolineato da Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo. In particolare l’imprevedibilità delle politiche economiche e la minaccia di imposte indirette più alte potrebbero incidere sulle decisioni di investimento. Ma rimangono ben saldi i punti di forza dell'Italia: Per prima cosa la bilancia dei pagamenti e quella commerciale sono entrambe positive; c'è poi una rete imprenditoriale composta da 387mila pmi su cui investire mentre food, fashion e forniture sono i settori più competitivi. Si aggiunge poi che i multipli delle imprese italiane si sono allineati al resto dell’Europa e la novità di Cdp Ventures, il fondo di Cassa Depositi e Prestiti con una dotazione di circa un miliardo di euro.