Il 3 giugno si è quotata sul Nasdaq Warner Music Group. Sono state messe in vendita 77 milioni di azioni a 25 dollari l’una. La quotazione vale dunque 1,9 miliardi di dollari e dà una valutazione complessiva al gruppo di 12,8 miliardi. Per Warner si è trattato di un ritorno in Borsa dopo il delisting di nove anni fa. La società è il terzo gruppo del settore musicale al mondo, dietro Sony e Universal. Nel 2011 venne acquisita per 3,3 miliardi da Len Blavatnik tramite la Access Industries che, anche dopo la quotazione, mantiene la quota di maggioranza. Grazie a una speciale classe di titoli Access infatti manterrà il 99% dei diritti di voto. Prima di allora Warner era controllata da tre private equity, Thomas H. Lee Partners, Bain Capital Partners e Providence Equity Partners, insieme all'ad Edgar Bronfman junior. Warner Music aveva presentato la sua ipo a febbraio, assistita da Morgan Stanley, Credit Suisse e Goldman Sachs ma il processo ha subito un rallentamento per via del coronavirus. La determinazione del prezzo dell’ipo poi è stata ritardata di un giorno rispetto alla tabella di marcia in solidarietà con il movimento #BlackOutTuesday, evento social per mostrare sostegno contro le ingiustizie razziali. La casa discografica segue artisti come Ed Sheeran, Bruno Mars e Cardi B e comprende etichette storiche come Atlantic, Elektra e la Warner Records. Inoltre il suo braccio editoriale, Warner Chappell Music, ha un catalogo di oltre 1,4 milioni di diritti d'autore tra cui quelli dei cantautori Twenty One Pilots, Lizzo e Katy Perry.