Prende il via Enea Tech, il “braccio operativo” del Mise con un primo plafond da 500 milioni di euro, che verrà rifinanziato fino al 2035 con 1,4 miliardi. L’obiettivo, scrive Sara Monaci sul Sole 24 Ore, è favorire le startup che operano nei settori considerati strategici ma che in Italia presentano ancora delle lacune: information technology, salute e biotech, energia verde ed economia circolare e le cosiddette “deep tech”. I primi investimenti su 10 società partiranno tra fine maggio e inizio giugno, ed entro fine anno si dovrebbe arrivare a 25. Al momento le domande pervenute sono 850, i primi 500 milioni verranno allocati entro quattro anni, poi si dovrebbe prevedere il rifinanziamento per almeno 15 anni. Verranno utilizzati due metodi per le attività di venture capital: il primo riguarda i classici aumenti di capitale per comprare quote significative delle società e per sostenere gli investimenti, mentre il secondo riguarderà l’Otp, in cui la Fondazione chiederà una commessa alla società nascente diventando di fatto il primo cliente. Con questo strumento, preso in prestito dagli Stati Uniti, è più agevole intervenire nella fase esplorativa. Gli investimenti partiranno da 200 mila euro fino ad arrivare a 15 milioni, e le priorità al momento riguardano salute e sostenibilità. A compimento del percorso si dovrebbe avere la creazione di grandi imprese, con un forte coinvolgimento femminile e del Meridione, con la conseguente creazione di posti di lavoro qualificati e l’attrazione di investimenti in Italia. Si stima che questa attività di venture capital possa impattare, direttamente o indirettamente, su un milione di persone.