Il cda di F2i lancerà ufficialmente il quinto fondo nelle prossime settimane dopo che l'informativa è stata affrontata dallo stesso board durante l'estate. La raccolta dovrebbe essere classica e puntare a 1,5-2 miliardi di euro. I tempi non saranno lunghi anche perché F2i nei mesi scorsi ha apportato delle modifiche allo statuto tra cui una per snellire le procedure per l'eventuale lancio di nuovi fondi per cui ora basterà l'ok del consiglio di amministrazione dell'assemblea dei soci. L'ammodernamento delle procedure era già stato approvato dal board a inizio marzo, poi il coronavirus ha fatto slittare l'ok dell'assemblea. Il vecchio statuto risaliva al 2007, anno della nascita del fondo infrastrutturale. In 13 anni l'azionariato e gli investitori sono aumentati e oggi comprendo, oltre a Cdp, fondazioni e banche italiane, anche investitori istituzionali che arrivano da tutto il mondo come il fondo Gic di Singapore, i canadesi di Psp, China Investment Corporation e Ardian. La società oggi gestisce il secondo fondo, da 1,24 miliardi e scadenza nel 2024, e il terzo di 3,6 miliardi (con scadenza nel 2030) per un totale di quasi cinque miliardi di asset. Il primo fondo è stato fuso nel terzo ma questo, a sua volta, da alcuni mesi ha esaurito i capitali disponibili. Per proseguire l'attività ordinaria d'investimento quindi servono nuove risorse. C'è poi il quarto fondo che è stato avviato con Ania. Il veicolo ambisce a raccogliere 500 milioni e intanto ha realizzato il primo closing a 324 milioni. Inoltre ha fatto anche il primo investimento nel gruppo ferroviario Cfi. Per quanto riguarda l'eventuale partecipazione di F2i al riassetto di Autostrade, al momento l'operazione sembrerebbe uscita dai radar della sgr. Mentre per fine settembre è attesa la firma definitiva all'operazione Sorgenia