Erano i primi giorni di agosto quando Kkr presentava la sua offerta definitiva a Tim per entrare in Fibercop, la società dedicata alla rete secondaria in cui il fondo sarebbe dovuto entrare con circa il 38%. La proposta doveva essere esaminata dal cda il 4 agosto ma l'intervento del governo ha rallentato l'operazione. Proprio durante il board, ricostruisce la Stampa, sarebbe arrivata una telefonata del premier Giuseppe Conte il quale, pur apprezzando la proposta di un importante investitore internazionale, chiedeva qualche settimana in più a Tim per porre le basi della rete unica con Open Fiber, una più ampia operazione di Stato per creare una rete nazionale integrata a banda ultralarga. Alla telefonata sarebbe poi seguita una missiva scritta a quattro mani dai ministri Roberto Gualtieri (Mef) e Stefano Patuanelli (Mise) in cui veniva chiesto alla telco il rinvio di un mese della discussione dell'offerta. Da tempo comunque si parlava anche di un possibile ricorso del governo al golden power per opporsi all'accordo tra Tim e Kkr dato che parte del mondo politico, in particolare il Movimento Cinque Stelle, non vedrebbe di buon occhio la proposta. Kkr avrebbe acconsentito a tenere in piedi l'offerta per altri 30 giorni ma avrebbe espresso un certo disappunto. Henry Kravis, cofondatore di Kkr e suo attuale amministratore delegato avrebbe infatti chiesto delucidazioni sulla vicenda e contattato l'ambasciatore a Roma, Lewis Eisenberg (che in passato è stato anche consulente per Kkr), per chiarimenti sull'operato del governo, riferisce sempre il quotidiano torinese. In proposito a queste ultime voci, il ministro dell’Economia proprio nei giorni scorsi ha puntualizzato di non essere contrario all'operazione di Kkr, purché la rete diventi effettivamente neutrale, sul modello della Gran Bretagna. Non uno stop quello del governo quindi, ma solo un rinvio (con Gualtieri nelle vesti del mediatore tra le parti) per potere costruire l'operazione su altre basi realizzando la rete unica insieme a Open Fiber. Dopo le novità del 4 agosto il cda di Tim aveva preso atto del nuovo “fatto istituzionale sopraggiunto” e rinviato al 31 agosto la discussione vincolante della proposta.