Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha pubblicato una guida che potrebbe aumentare in modo massiccio la quantità di capitale disponibile per i fondi di private equity. In particolare ha confermato che i piani pensionistici statunitensi potranno offrire investimenti di questo tipo. Una mossa che l'industria del buyout chiede da tempo. Tradizionalmente, gli unici piani pensionistici che erano autorizzati a includere fondi di acquisizione nei loro portafogli di investimento erano i piani previdenziali dei lavoratori del settore pubblico. I risparmi pensionistici individuali degli americani - i cosiddetti piani 401(k) finanziati dal lavoratore, a volte con un contributo dell’azienda – però non si erano mai lanciati in investimenti di private equity, incerti se le regole federali lo consentissero e timorosi del rischio di contenzioso. La nuova guida arriva in risposta a una richiesta di chiarimenti da parte delle società di investimento Pantheon Ventures and Partners Group e la lettera dipana ogni dubbio. La nota appunto chiarisce come sia permesso investire questi soldi in una serie di fondi con una componente, seppur non esclusiva, nel private equity. Così le società americane - che a metà maggio disponevano già di un arsenale da 914 miliardi - avranno la possibilità di attingere a un tesoro da oltre seimila miliardi di dollari. Fino a oggi solo investitori qualificati, con un milione in asset casa esclusa o un reddito annuale di 200mila dollari, hanno avuto accesso a deal di private equity. Ora resta da vedere se grandi gestori di 401(k), come Fidelity e Vanguard, sosterranno il ricorso a tali opzioni.