Un progetto congiunto di Lvmh, gruppo Richemont (in particolare maison Cartier) e gruppo Prada: si tratta di Aura Blockchain Consortium, un consorzio unico nel suo genere nato dall’idea di tre aziende tipicamente rivali, soprattutto per la conquista dei consumatori globali di prodotti di lusso. Secondo Lorenzo Bertelli, head of marketing e head of Crs del Gruppo Prada, c’è più valore nel collaborare che nel competere, sebbene una cosa non escluda l’altra. Aura, scrive Giulia Crivelli sul Sole 24 Ore, promuove l’utilizzo di un’unica soluzione blockchain globale, aperta a tutti i marchi del lusso a livello mondiale, per garantire ai consumatori maggiore trasparenza e tracciabilità. Il sistema tecnologico è costituito da una “blockchain privata multi-nodale” ed è protetto dalla tecnologia ConsenSys di Microsoft. L’alta gamma ha deciso di utilizzare questa tecnologia nella comunicazione dell’autenticità, per l’approvvigionamento responsabile e la sostenibilità. Sempre secondo Bertelli, il cantiere della piattaforma era aperto da cinque anni, dimostrando che la volontà di unire le forze e fare questo investimento non sia strettamente legata alla pandemia scoppiata nell’ultimo anno. Cyrille Vigneron, presidente e amministratore delegato di Cartier e membro del CdA e del senior executive committee di Richemont, invita l’intero settore del lusso ad unirsi al consorzio per progettare una nuova era rafforzata dalla tecnologia blockchain. I profitti generati da Aura verranno reinvestiti per garantire lo sviluppo tecnologico della piattaforma, essendo nata come associazione senza scopo di lucro.