Montepaschi ha definito con Amco Asset Management Company, la cessione di otto miliardi lordi di crediti deteriorati. Nell'ambito della scissione PwC Deals ha condotto una verifica della convenienza per Amco delle condizioni della transazione. L'operazione ha comportato il trasferimento di circa 8,1 miliardi di euro di sofferenze e utp, con un valore netto contabile pari a circa 4,2 miliardi, e di patrimonio netto per un importo pari a 1,1 miliardi. Amco è al 100% del Mef e vede così lievitare il suo portafoglio di crediti deteriorati a 33,4 miliardi di euro. Due miliardi arrivano anche dalla Popolare di Bari che si sta salvando con la trasformazione in spa. Sul fronte Mps, la cessione del pacchetto contribuisce a pulire l’istituto che avanza nel piano di de-risking con un contestuale recupero della redditività. Diventa così più appetibile in vista dell'uscita del Tesoro dal capitale della banca. Oggi la quota dello Stato nella banca senese è del 68% ma come da impegni presi con la Commissione Ue deve uscire dal capitale entro il 2021. Ora il Mef sta lavorando al decreto che dovrà stabilire i criteri dell’uscita ma non è ancora chiaro il destino della Banca dopo l'addio. Negli ultimi giorni circola l'indiscrezione di una fusione con Bpm. Un'altra ipotesi è il collocamento di una parte della quota del Tesoro che in un primo tempo scenderebbe sotto al 30% per poi dismettere progressivamente il resto della partecipazione.