Il primo semestre del 2021 in Italia ha registrato un ritorno all’M&A dopo un 2020 penalizzato dall’effetto della pandemia e, secondo il rapporto stilato da KPMG, c’è voglia di ripresa, con la crescita per linee esterne che torna a fare gola alle imprese.
Nei primi sei mesi dell’anno sono state chiuse 522 operazioni, il 24,6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un controvalore complessivo di circa 42,4 miliardi di euro.
I compratori esteri hanno chiuso 146 deal per un controvalore di circa 8 miliardi di euro, contro i 2,2 miliardi registrati lo scorso primo semestre. Gli investimenti italiani all’estero, invece, si attestano a 24,2 miliardi di euro con 97 operazioni totali.
In termini volumi, l’attività domestica rappresenta il 53% del mercato, con 279 operazioni effettuate: un segnale incoraggiante per le Pmi che cercano opportunità di crescita e di consolidamento per uscire dalla crisi innescata dalla pandemia.
I segmenti più attivi sono stati l’Industrial e il Consumer Market, che rappresentano rispettivamente il 54% circa ed il 13% circa del controvalore totale. Altri settori particolarmente coinvolti nelle operazioni di M&A sono stati la moda, il lusso e i servizi finanziari.
Le quotazioni in Borsa sono state 16 da inizio anno, di cui 3 sul segmento MTA e 13 sul segmento AIM, per una raccolta totale superiore ai 600 milioni di euro. I delisting, invece, sono stati 4. Inoltre, si stima che attualmente ci siano dossier aperti per oltre 50 miliardi di euro di controvalore.