Il fondo Third Point non è pienamente soddisfatto della gestione di Essilor Luxottica e così ha scritto una lettera di critiche al presidente Leonardo Del Vecchio (che possiede il 32,3% del capitale) e al suo vice francese Hubert Sagnières. Come scrive Sara Bennewitz su Repubblica la missiva punta il dito contro le inefficienze della doppia governance dopo due casi controversi: l'attacco degli hacker che ha mandato in tilt l'azienda il 25 marzo e la frode subita in Thailandia dal gruppo. Il socio ha quindi chiesto un cambio ai vertici con la nomina di un nuovo amministratore delegato. Per rispondere alle critiche dello stesso Del Vecchio nel frattempo però Laurent Vacherot, ad di Essilor - e coamministratore delegato di tutto il gruppo al pari di Francesco Milleri - avrebbe deciso di fare un passo indietro rassegnando le dimissioni per evitare di esporre tutto il gruppo alle critiche dei fondi attivisti. Al suo posto dovrebbe arrivare Paul du Saillant, già deputy ceo di Essilor, e di fatto vice di Vacherot. Essilor Luxottica ha in agenda un nuovo cda l’inizio della prossima settimana per discutere le modalità e la strategia per l'assemblea convocata il 15 maggio a Parigi. Intanto in quello di martedì scorso i fronti italiano e francese si sono scontrati sulla politica di remunerazione. Per effetto del coronavirus fabbriche e negozi del colosso mondiale dell’occhialeria sono stati bloccati e così Del Vecchio aveva proposto al consiglio di ridurre lo stipendio base dei consiglieri da 100 a 20mila euro, come segno di vicinanza dei vertici del gruppo ai dipendenti. Sulla proposta il cda si è spaccato a metà: gli otto amministratori italiani hanno votato a favore, gli omologhi francesi contro.