Infrastrutture
18 Dicembre 2020

Macquarie un passo più vicino a Open Fiber

Il cda di Enel delibera la cessione che potrebbe valere fino a 2,65 miliardi di euro

Enel ha avviato la vendita fino al 50% del gestore della rete digitale in fibra ottica Open Fiber che detiene insieme a Cdp. Il gruppo elettrico ha deliberato di avviare le procedure finalizzate alla cessione di una quota tra il 40% e il 50% del capitale di Open Fiber al fondo infrastrutturale australiano Macquarie Infrastructure & Real Assets. Per questo motivo ha conferito all'amministratore delegato l’apposito mandato. Lo riferisce l’azienda stessa in una nota secondo cui, in base all'offerta finale, il corrispettivo per la cessione del 50% del capitale di Open Fiber è pari a 2,650 miliardi. La cifra comprende il trasferimento a Macquarie del 100% della porzione Enel dello shareholders' loan concesso a Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati, per un controvalore stimato di circa 270 milioni di euro al 30 giugno 2021. Data entro la quale si prevede che l'operazione possa essere finalizzata. In caso di cessione del 40% del capitale di Open Fiber, il corrispettivo per la cessione si attesta a 2,120 miliardi e la porzione Enel dello shareholders' loan risulta pari all'80%, e il relativo controvalore al 30 giugno 2021 è stimato in circa 220 milioni di euro. La cifra non tiene conto degli effetti potenzialmente connessi ai meccanismi di earn-out. L'offerta finale prevede che, nel caso in cui il closing dell'operazione sia successivo al 30 giugno 2021, il corrispettivo venga incrementato a un tasso pari al 9% annuo calcolato a decorrere dall’1 luglio 2021 e fino al closing stesso. L’investitore australiano si era fatto avanti a giugno presentando un’offerta non vincolante, poi tra luglio e agosto ha svolto la due diligence. Infine ha fatto la sua proposta finale mettendo sul piatto 2,65 miliardi di euro. La cessione della quota di Enel in Open Fiber potrebbe aprire la strada al piano per la creazione di una rete a banda ultraveloce unificata. Il progetto è sostenuto dal governo e prevede la fusione di Open Fiber con l'infrastruttura di rete dell'ultimo miglio di Tim, Fibercop.

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