Svelato il nome del potenziale secondo investitore che a fine agosto ha inviato una manifestazione d'interesse per Officine Maccaferri. Il cavaliere bianco è il gruppo francese delle costruzioni Vinci che si è fatto avanti tramite la controllata Soletanche Freyssinet, diretta rivale di Maccaferri perché attiva nelle opere di ingegneria. La società sta studiando le carte dell’azienda bolognese e per ora la sua non è altro che una manifestazione d'interesse. Stando a quanto appreso da MF - Milano Finanza, le due aziende si sono date 30 giorni di tempo per arrivare a un’offerta ufficiale che poi verrà valutata. Quindi, allo stato attuale delle cose, non c'è un vero e proprio rivale per l'Ad Hoc Group capitanato da Carlyle. L'aggregazione con una realtà industriale darebbe vita a numerose sinergie operative. Officine Maccaferri raccoglie in tutto 70 aziende, 2,800 dipendenti (290 a Bologna) e ha ricavi per circa 500 milioni, più o meno la metà del fatturato della holding Seci. A maggio è finita in concordato. Vinci ha chiuso il 2019 con 48 miliardi di euro di fatturato, un portafoglio ordini da 36 miliardi e più di 21mila dipendenti in giro per il mondo. A fine 2019 la capitalizzazione di Borsa del gruppo era intorno ai 60 miliardi. Essendo il gruppo quotato alla Borsa di Parigi – scrive il Corriere della Sera - la questione è tenuta il più possibile riservata. Alcuni rappresentanti della controllata però sono già stati in azienda e un legale del gruppo avrebbe informato il tribunale dell’interessamento. C'è però chi pensa che la mossa di Vinci sia un modo per entrare in data room e assorbire quante più informazioni possibili sull'azienda. Tanto che il Tribunale di Bologna avrebbe chiesto ai francesi di indicare una data certa entro cui presentare la loro proposta ma l'appello sarebbe rimasto inascoltato. Essendo Maccaferri una azienda in concordato però una dilatazione dei tempi comporterebbe altre criticità. Intanto Carlyle e soci sono in possesso del 54% di un bond da 190 milioni emesso nel 2017 e in scadenza l'anno prossimo. La cordata aveva presentato al tribunale un primo piano che era stato rigettato, dopodiché a fine luglio si è messo all'opera per redigere un nuovo progetto con condizioni migliorative che andasse incontro alle osservazioni dei giudici. Il documento dovrà prima essere presentato all'assemblea dei creditori e poi passare al vaglio all'omologa del tribunale. Secondo Il Resto del Carlino il piano dovrebbe arrivare già in settimana e l'accelerazione dei tempi sarebbe dovuta proprio all'interessamento di Vinci.