Officine Maccaferri e Carlyle hanno raggiunto un'intesa sul bond da 190 milioni con scadenza al 2021, nella mani del private equity per il 54%. A dicembre la società non aveva pagato una rata del debito e l'accordo è scaturito dopo la lettera spedita dal fondo al board del gruppo ingegneristico. Come scrive MF – Milano Finanza i due hanno raggiunto una intesa di forbearance, che consiste nell'attivare politiche che determinano modifiche alle condizioni del contratto originale, come per esempio l'abbassamento degli interessi del finanziamento oppure un allungamento del periodo di ammortamento del prestito. Inoltre, è prevista la rinuncia all'esercizio dei diritti e alle tutele in caso di mancato pagamento degli interessi sulle obbligazioni dovuti al 2 dicembre 2019, consentendo quindi un po' di respiro alla società. Una volta messo in ordine l’aspetto finanziario, Officine ha fatto sapere che si potrà concentrare sul piano di rilancio industriale. Questa serie di operazioni dovrebbe evitare all'azienda di chiedere il concordato preventivo, come invece già accaduto per Samp, Seci e Sada. Resta però da pensare alla ristrutturazione dell'intero gruppo: la holding soffre di un debito di 750 milioni e per lei, oltre a Caryle, hanno fatto un'offerta anche Fortress investment group, Oxy Capital e Hpas.