Lo scandalo degli airbag difettosi, che ha portato ad almeno
14 morti e centinaia di feriti nel mondo, sta facendo crollare il titolo a Wall
Street e mettendo a rischio la sopravvivenza del gruppo. Molti però sono coloro
che non vogliono vederla fallire, anche perché lascerebbe un grande spazio,
Takata ha il 20% del mercato di airbag e cinture di sicurezza, agli altri pochi
fornitori. Tra i vari interessati, molti grandi fondi di private equity come
Bain, Carlyle Group e Kkr che si farebbero avanti insieme a un partner
industriale. La società ha ancora liquidità per andare avanti ma la famiglia
fondatrice del gruppo, che ha il 60% del capitale, sta già pensando a soluzioni
utili per evitare le procedure fallimentari. Primo passo, dimezzare i costi
dell’affitto della sede centrale per trasferirsi nella periferia di Tokyo.