Secondo quanto riporta Eric Platt
sul Financial Times, la notevole presenza di debito a livello mondiale non sta raggiungendo
le aziende statunitensi caratterizzate da un elevato tasso di rischiosità. Le
aziende con alcuni tra i più bassi rating di credito hanno venduto meno di 12
miliardi di $ di debito negli Stati Uniti quest'anno, il ritmo più lento
registrato dal 2009, in controtendenza con quanto previsto negli ambienti di
Wall Street. Fino ad ora, più di 5TN di $ di debito sono stati venduti dalle
aziende quest’anno, dal momento che le banche centrali di Europa e Giappone
cercano, attraverso i mercati, di stimolare l'attività economica e riaccendere
l'inflazione. La parte più rischiosa del mercato ha colpito gli investitori già
da quest'anno. A metà febbraio, gli investitori in possesso di certificati
triple-C hanno subito cali vicini al 9 per cento. Allo stesso tempo, tutte le
banche di Wall Street sono state costrette a svalutare i leveraged bond che non
potevano scaricare dai propri bilanci. Il calo delle emissioni di debito
tripla-C deriva anche, in parte, dal “drop off” in operazioni di leveraged
buyout, in cui le società di private equity finanziano le acquisizioni di
società nel mercato del debito. La preoccupazione
resta alta in quanto un ulteriore agitazione dei mercati potrebbero chiudere le
porte alla vendita del debito e avere conseguenze negative verso i mercati
azionari, alle prese con un calo degli utili ormai da cinque trimestri.