Prosegue il negoziato tra Autostrade per l'Italia e il governo sulla definizione di un accordo per la revisione della convenzione. Secondo quanto riferisce Radiocor il ministero delle Infrastrutture avrebbe fatto tre richieste per chiudere la disputa che va avanti dal 2018 dopo il crollo del Ponte di Genova. Queste sono: aumento degli impegni economici promessi da Autostrade per l'Italia tra investimenti, manutenzione e riduzione tariffarie; nuovo modello tariffario previsto dall'Autorità di Regolazione (probabilmente in vigore in autunno) e infine l'individuazione di 'eventi catastrofali' futuri imputabili alla concessionaria che farebbero scattare la clausola di grave inadempimento e quindi il ritiro della concessione, come stabilito dall'articolo 35 del Milleproroghe. Sul fronte degli impegni finanziari, a marzo Aspi aveva dato la disponibilità a mettere 2,9 miliardi complessivi per iniziative legate allo sviluppo del Paese, al pacchetto Genova e alla manutenzione e 14,5 miliardi su investimenti per il rilancio dell'Italia. Come emerso nei giorni scorsi Aspi ritiene “ragionevolmente non probabile” un provvedimento di revoca della concessione autostradale da parte del governo e nelle ultime settimane, insieme ad Atlantia, ha invitato i rappresentati del governo ad attivare un tavolo di confronto decisorio per consolidare un testo finale del possibile accordo da sottoporre agli organi deliberanti; inoltre ha inviato al ministero il piano economico e finanziario 2020-2024.