Private equity
18 Maggio 2020

Le torri di Inwit tornano al centro dell'attenzione di Ardian

Le condizioni d'investimento però nel frattempo sono cambiate

Ardian dopo alcune settimane di stop ha ripreso in mano il dossier Inwit, gruppo in cui Tim e Vodafone hanno fatto confluire le rispettive torri di telefonia mobile in Italia. Il private equity era a capo di un pool di fondi che aveva studiato l’infrastruttura e le possibili sinergie in vista del 5g ed era vicino a chiudere un investimento di minoranza. Poi la trattativa si è fermata a un passo dalla firma. Il problema non era per il rischio dell'investimento – dato che Inwit ha contratti sicuri e a lungo termine, per lo più con i suoi due maggiori azionisti, cioè Tim e Vodafone – ma avere del capitale disponibile per fare una nuova acquisizione anziché sostenere le aziende già in portafoglio colpite dalla crisi da coronavirus, scrive Sara Bennewitz su Repubblica. Con l'avvio della Fase 2 l’attività di fusioni e acquisizioni è ripartita e anche la coalizione di private equity capeggiata da Ardian è tornata al punto in cui aveva lasciato la transazione Inwit. Alcune condizioni però nel frattempo sono cambiate. Le due telco infatti nelle scorse settimane hanno piazzato sul mercato con una operazione lampo l'8,6% di Inwit a 9,6 euro incassando 400 milioni ciascuna. Ora Ardian torna a studiare il dossier ma si dovrà accontentare del 16% circa del capitale (prima si parlava del 25%) e sa che i due maggiori azionisti non scenderanno sotto il prezzo base di 9,6 euro.

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