Da uno studio del Mit emerge che
il settore più redditizio per le startup del cleantech è quello del software.
Per il resto, c’è stato un calo dei finanziamenti ed i dati sono chiari: dal
2006 al 2011 i fondi hanno perso la metà dei loro soldi tra fallimenti e
mancate exit, a causa degli alti margini di rischio. In particolare, i settori
più in crisi sono rappresentati dalla produzione di nuovi materiali (764
milioni investiti con un ritorno di 123 milioni) e nel segmento di prodotti
hardware (586 milioni investiti con un ritorno di 30 milioni). L’unico settore
in positivo è quello delle startup del software, in cui sono stati investiti
157 con un ritorno di 542 milioni. E’ bene precisare, però, che l’acquisizione
di Nest da Google per 3,2 miliardi di dollari spinge in alto il rendimento
medio del settore.