Private equity
11 Dicembre 2019

Le mosse di F2i su Sorgenia non sono chiare

Tutti attendono di sapere se alla fine manderà la propria offerta vincolante

La presenza e il ruolo di F2i nel riassetto azionario di Sorgenia sono ancora incerti. Il 15 dicembre scadono i termini per le offerte vincolanti e non è certo che la sgr presenti la propria offerta. Il fondo aveva chiesto di trattare in esclusiva e a seguito di un rifiuto avrebbe rinunciato a concorrere ma non è detta l'ultima parola. Per il settore italiano dell'energia quella di Sorgenia si prospetta essere tra le operazioni di maggior valore. L'azienda, la cui valutazione potrebbe superare il miliardo di euro, è la sesta utility nazionale con tre gigawatt di centrali a gas e 350mila clienti. Gli altri gruppi interessati al deal sono la cordata A2a-Eph, Iren, Rwe e Acea. Sorgenia è controllata dalle banche: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Bpm e Ubi. Le prime due sono anche nel capitale di F2i ma la stessa UniCredit, insieme a Mps, non sarebbe intenzionata a restare nell'azionariato.

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