Secondo anno per l'Osservatorio Banca Impresa 2030 nato da un’idea dell'università Liuc- Università Cattaneo, insieme a Fondazione Corriere della Sera e L’Economia, con il contributo di AIFI e Kpmg. Quest'anno, oltre all'ingresso nel comitato scientifico di Corrado Passera e di Alessandro Profumo, i lavori si sono concentrati sul cambiamento di rapporto tra banca e impresa, alla luce della continua innovazione tecnologica degli ultimi anni. Dagli incontri di quest'anno è emerso che l’innovazione tecnologica sarà in grado di provocare grandi cambiamenti nel settore finanziario ma le banche sapranno coglierli per continuare a svolgere il loro ruolo tenendo presente il presidio dei rischi. Oggi le banche di maggiori dimensioni in Italia hanno al loro interno delle vere e proprie top tech all'avanguardia, specie nell'offerta di servizi basici ai cittadini. Per il futuro però serve un nuovo framework regolatorio che non faccia distinzioni o discriminazioni tra operatori tradizionali che innovano e nuovi player. A questo proposito l'Osservatorio ha messo a punto quattro proposte. Queste sono: norme più dinamiche e adattabili; evitare la parcellizzazione delle leggi a livello europeo; modelli omogenei in tema di sicurezza a tutela dei clienti e di correttezza nei processi operativi sia per nuove banche sia per banche tradizionali e infine la richiesta per cui quando una banca tradizionale opera come una fintech, che venga trattata (e regolamentata) per quella attività al pari delle altre fintech. L'Osservatorio pensa già al prossimo anno che sarà dedicato alle risorse umane e al ruolo della formazione nella strutturazione di nuove figure professionali capaci di lavorare con l’innovazione.