Due le parole d'ordine per il futuro di Dondup, azienda italiana nata nel 1999 e specializzata in jeanswear: sostenibilità e Europa. Da una parte il marchio continua il percorso per ridurre il proprio impatto ambientale partito con il denim D/Zero e in futuro questo approccio responsabile si estenderà anche ad altre categorie di prodotto. Da questa stagione l'azienda ha scelto di realizzare tutti i capi del brand in Italia usando tessuti poco inquinanti. Questo percorso viene certificato dall’etichetta Detox che permette di tracciare l'iter produttivo del capo. La certificazione è stata affidata a una organizzazione esterna specializzata che farà la mappatura dei processi e attesterà come sustainable compliant tutta la procedura. Inoltre nel 2020 verrà presentato il primo bilancio di sostenibilità. La seconda direttrice di sviluppo dell'azienda controllata dal fondo LCatterton, che ne detiene il 91%, è l'internazionalizzazione. Dondup fa il 60% del suo giro d'affari in Italia ma nelle vendite seguono Germania e Scandinavia. L'azienda poi sta cominciando a svilupparsi in Spagna e punterà a essere più presente in Francia. La strategia è affermarsi nei mercati vicini per poi puntare sull'Asia dove i primi touch base di Corea, Giappone e Cina hanno dato riscontri positivi. Continuano inoltre gli investimenti nel digitale. L'azienda, che ha presentato la collezione per l’autunno-inverno 2020/21 durante Milano moda uomo, vuole chiudere il 2019 con un fatturato di circa 55 milioni di euro e alzare l'ebitda che nel 2018 è stato del 26,7%.