Un veicolo di Dea Capital creato per gestire gli asset navali è entrato come associato in Confitarma, la Confederazione italiana armatori. La società ha fatto il suo ingresso nel business del trasporto marittimo a gennaio rilevando da tre istituti di credito (Ubi, Banco Bpm e Banca Ifis) gli incagli di otto armatori italiani. Questi crediti utp, pari a 200 milioni di dollari, sono confluiti nella piattaforma Ccr shipping che a sua volta rientra in Idea corporate credit recovery II, il fondo dedicato a ristrutturazioni e rilanci aziendali. Dea Capital ha anche assoldato come supervisore delle attività nel trasporto marittimo Carlo Cameli che in passato è stato dg della Fratelli D'Amico Armatori. Gli asset rilevati facevano riferimento a quindicina di navi e in questi mesi sarebbero già stati chiusi almeno cinque accordi con alcune società armatoriali per spostare altrettante nave in apposite società veicolo (di cui quattro già costituite). La strategia d’investimento adottata da Dea Capital prevede che la gestione navale resti in capo all'azienda originariamente proprietaria dell'asset. Il metodo è stato apprezzato da Confitarma che in passato aveva chiesto agli investitori istituzionali che acquistavano crediti incagliati di non cancellare il tessuto imprenditoriale sottostante composto da molte aziende italiane medio piccole. L'ingresso di Cameli come nuovo manager poi è stato eletto come un ulteriore segnale di cooperazione del fondo nei confronti della confederazione. Se da una parte c'è una new entry, dall'altra si registra un addio a Confitarma. Pillarstone Italy, il veicolo di Kkr specializzato in ristrutturazioni aziendali, ha recentemente annunciato l'addio della controllata Premuda all'associazione.