Semestrale negativa per Bio-on, società bolognese di bioplastiche finita sotto gli attacchi del fondo Quintessential il luglio scorso.I ricavi sono crollati dell’85% (917mila contro i 6,12 milioni dichiarati nel 2018) ed emerge una perdita più che triplicata (da 2,96 a 10,14 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Pesa, fanno sapere dall'azienda, la scelta di produrre di più in modo diretto. Sul conto economico infatti impatta la volontà di rallentare con il licensing (su cui si basa la maggioranza dei ricavi del gruppo) nell’ottica di sviluppare un'attività produttiva diretta del Pha, il biopolimero marchio di fabbrica. Al 30 giugno il patrimonio netto del gruppo si riduce di 10,3 milioni a 47,53 milioni di euro e la posizione finanziaria netta complessiva è negativa per 41 milioni (-82%). La società ha annunciato di stare lavorando a un nuovo piano industriale 2020-2024 che sostituirà il precedente e di stare valutando di passare al segmento Star di Borsa Italiana, ipotesi già preannunciata nell'aprile 2018. Inoltre il 25 settembre la società ha firmato un contratto di licenza trentennale da dieci milioni per lo sfruttamento del Pha nel beverage. Non è stato comunicato il nome dell’azienda partner ma si tratterebbe di una società agricola che possiede anche un'etichetta d’acqua.