Il nuovo coronavirus - che si ritiene abbia origine a Wuhan, città della provincia di Hubei, nella Cina centrale – sta avendo effetti anche sull'economia e la vita di tutti i giorni. In Cina è in corso la più grande quarantena della storia con strade semivuote, scuole chiuse fino a nuove ordine e smartworking in massa. Vietate anche le cene di gruppo, per volere di Pechino. Proprio la capitale cinese con i suoi oltre 20 milioni di residenti è praticamente bloccata. Con la popolazione confinata in casa soffre però anche l'economia on demand. Un'inviata di Bloomberg ha raccontato che alcune app per la consegna di cibo, come Sherpa, hanno sospeso le operazioni. Altre hanno innalzato i propri livelli di sicurezza: l'app di food delivery Meituan per esempio ha iniziato a offrire un'opzione di consegna che consente ai corrieri di lasciare il cibo in un'area designata senza dover interagire con il cliente. La piattaforma di ecommerce JD.com invece sta esaurendo alcuni articoli e mostra tempi di consegna più lunghi, poiché sempre più persone cercano di fare scorte per evitare di lasciare l'ambiente sicuro di casa propria. Mentre Airbnb continua ad operare (anche nella stessa città di Wuhan), molti guidatori della più grande app di riding del Paese, Didi, hanno affermato di essere rimasti senza commesse. A Bloomberg uno di loro ha dichiarato di ricevere mediamente richieste ogni minuto durante il periodo del capodanno lunare mentre ora deve aspettare almeno 30 minuti tra una chiamata e l'altra. L'ultimo bollettino cinese parla di quasi 500 morti per coronavirus, di cui solo due fuori dal Paese, e 25mila contagi. Il nuovo focolaio dimostra che il mondo degli affari non è immune agli effetti di una crisi sanitaria. Gli investitori già si chiedono quale sarà la ricaduta economica del focolaio. Warwick McKibbin, professore presso la Australian National University di Canberra, stima che il costo globale del coronavirus potrebbe essere tre o quattro volte quello della Sars che nel 2003 pesò sull'economia mondiale per 40 miliardi di dollari e spazzò via 0,5-1 punti percentuali della crescita della Cina quell'anno.