I brand italiani storici e affermati della bicicletta attirano sempre di più l'attenzione dei fondi di investimento. Ne sono un esempio Colnago, Pinarello e Bianchi oggi in mano a investitori istituzionali e che (insieme a Wilier Triestina e De Rosa), equipaggiano altrettanti team del World Tour di ciclismo. Tuttavia i costi di produzione, insieme a quelli di ricerca e sviluppo e marketing sono molto alti per il settore e c'è il timore che le aziende non reggano la pressione economica. Così si fanno avanti i fondi di investimento, spesso in concomitanza con il passaggio generazionale così da accompagnare queste imprese in una nuova fase. La prima a essere acquisita nel 1997 fu la Bianchi, celebre marchio di Coppi, Gimondi e Pantani. L'azienda bergamasca è passata alla Monark Stiga dello svedese di origini italiane Salvatore Grimaldi e oggi è il brand di punta di Cycleurope. Le bici di alta e altissima gamma ancora oggi vengono prodotte a Treviglio, dove Bianchi è stata fondata nel 1885. Nel 2016 Cicli Pinarello (con 15 Tour de France negli ultimi 25 anni) è entrata nella galassia del lusso Lvmh con L Catterton. Alla guida operativa oggi c'è Fausto Pinarello, figlio del fondatore, che ha mantenuto anche il 20% mentre il fondo ha contribuito a liquidare i membri della famiglia fondatrice usciti dall'azienda. Lo scorso aprile Chimera Investments di Abu Dhabi ha acquisito la maggioranza di Colnago i cui telai hanno vinto 61 titoli mondiali e 21 grandi giri. Il fondatore Ernesto, che oggi ha 88 anni, resterà presidente onorario e manterrà insieme alla famiglia il 20% della società. Cristiano De Rosa guida invece una delle ultime aziende di biciclette rimaste a proprietà italiana e per ora resiste alle continue proposte di acquisizione.