Private equity
24 Novembre 2016

La Fender suona sempre meno accordi

L'azienda in crisi per il calo degli amanti della chitarra

Tutti noi abbiamo una canzone del cuore e vorremmo, e a volte lo sappiamo anche fare, suonarne il ritornello. Sono sempre di più però quelli che desiderano una chitarra ma poi la relegano in un angolino; questo per Fender Musical Instruments, il famoso marchio di chitarre elettriche, è diventato un problema. Il mercato americano degli strumenti musicali, vale circa 5,6 miliardi di euro ma è fermo da cinque anni: scende il numero degli appassionati perché attratti da videogiochi e smartphone. La Fender deve così pensare a come trattenere i giovani e portarli alle corde della mitica Stratocaster; nel frattempo, a fine 2012, i due fondi di private equity, TPG Growth e Servco Pacific sono entrati nel gruppo e hanno messo al comando Mooney, dirigente di grande esperienza che aveva già lavorato per Disney, Nike e Quiksilver. Ora bisogna trovare un modo affinché i giovani tornino al solfeggio e alle Fender così che anche la società possa tornare alle note allegre di un bilancio in positivo.

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