La Banca Centrale Cinese ha dichiarato illegali tutte le transazioni e le attività in valuta digitale nel Paese. Nella nota in cui l'istituto annuncia la sua decisione scambi e transazioni di questo tipo sono definiti “attività finanziarie illegali” e di conseguenza vietati. Le criptovalute, spiegano, non hanno lo stesso status giuridico della moneta in corso legale e non possono essere distribuite sul mercato come valuta. La decisione è stata giustificata dal fatto che le criptovalute negli ultimi anni hanno “favorito il riciclaggio di denaro sporco, la raccolta illegale di fondi, la frode, gli schemi piramidali e altre attività illegali e criminali". La banca, chiarisce il Sole24Ore, vieta a istituzioni finanziarie, piattaforme di pagamento e società internet di abilitare pagamenti e transazioni in criptovalute. A maggio in Cina era diventata illegale l’attività di mining e molti operatori avevano trasferito computer e apparecchiature per la produzione di valute virtuali negli Usa.