Kobe Bryant, morto a 41 anni in un incidente in elicottero, oltre che una superstar della pallacanestro era anche un investitore di fiuto. La star dei Los Angeles Lakers nel 2013 – tre anni prima di ritirarsi dal basket - fondò infatti una società di venture capital chiamata Bryant Stibel focalizzata su tecnologia, media e dati. La casa di investimento - avviata insieme a Jeff Stibel, l’ideatore di Web.com - negli anni ha puntato su aziende come Epic Games (la società dietro "Fortnite"), Alibaba, Dell Technologies, The Honest Company (la linea di prodotti per il benessere firmata da Jessica Alba) e persino su Cholula, marchio che produce salsa piccante. Bryant Stibel, all'anno scorso, aveva in portafoglio 28 società, tre delle quali - Dell, Alibaba e National Vision - quotate in borsa. Di recente Bryant Stibel ha anche collaborato con Permira per mettere in piedi un fondo istituzionale da 1,7 miliardi chiamato Permira Growth Opportunities. Nel marzo 2014 inoltre "Black Mamba" investì sei milioni di dollari nella bevanda energetica BodyArmor. Sei anni fa comprò il 10 per cento della società e quattro anni dopo Coca cola entrò nel marchio con una quota maggioritaria, facendo crescere il valore dell’investimento dell’atleta fino a 200 milioni di dollari. Anche all'interno di Bryant Stibel, il cestista statunitense stava lavorando ad altri progetti tra cui la sua società di produzione, Granity Studios, con l'obiettivo di "creare nuovi modi di raccontare storie sullo sport" e aveva da poco cominciato le pratiche per registrare il marchio “Mambacita" (soprannome della figlia Gianna Maria, morta con lui nell'incidente) per creare una linea di abbigliamento sportivo.