Julius Bär fa un passo indietro, Kairos non è più in vendita. Anzi come ha spiegato alla stampa Yves Robert-Charrue - responsabile Europa di Julius Bär, e presidente di Kairos – l'intenzione è quella di puntare di più sull'Italia con nuove assunzioni e la valutazione di eventuali acquisizioni. La notizia era circolata ufficiosamente ed è stata confermata attraverso una nota stampa a cui sono seguiti i chiarimenti da parte del manager. L'azienda, si legge nella nota, ha completato la revisione strategica della propria controllata e ha concluso che per ora il miglior proprietario possibile di Kairos è proprio Julius Bär. Il passaggio successivo adesso è la stesura di un nuovo piano strategico, che arriverà entro fine anno, e che prevede il potenziamento delle attività della sgr e del private banking attraverso l’arrivo di 50 nuovi collaboratori (che oggi sono 150) e l’apertura del capitale sociale agli stessi dipendenti, che diventeranno azionisti di minoranza. Non si escludono, come detto, delle acquisizioni. Nel frattempo è uscito di scena Fabio Bariletti (che aveva sostituito Paolo Basilico) e per ora la nuova fase sarà gestita Fabrizio Rindi, già presidente di Kairos Partners sgr, e nominato amministratore delegato ad interim di Kairos e Kairos Partners sgr. Insomma l'ipotesi di una vendita della boutique di investimento milanese è stata accantonata, ma ripercorriamo le tappe precedenti: Kairos è un gruppo di risparmio fondato nel 1999 da Paolo Basilico, che nel frattempo è uscito dalla società. La società è stata acquisita gradualmente da Julius Bär che nel 2013 è entrato con una quota del 19,9% poi è salito all’80% nel 2016 e infine, a gennaio 2018 ha annunciato l’aumento al 100% della propria partecipazione. In un percorso di rivisitazione della sua presenza in ambito europeo la banca svizzera aveva annunciato la scelta di disinvestire da Kairos. Nei giorni scorsi però Mediobanca, il principale pretendente, si è sfilato dalle trattative e ora la nuova decisione: Kairos non è più in vendita.