Il Comitato tecnico scientifico si è pronunciato sulla questione della capienza per i convogli dell’alta velocità e per il momento esclude la possibilità di incremento dei posti disponibili sui treni Frecciarossa e Italo. La norma anti-Covid, oggi limita al 50% i posti disponibili. Le aziende chiedono si salga all'80% anche perché il tetto resta solo per l’alta velocità. Ai treni locali e regionali infatti è consentito arrivare all’80%. A queste condizioni Italo avverte di non potere sopravvivere a lungo. L' azienda - che ha tra i suoi soci anche il fondo americano Global Infrastructure Partnes (link) e Pensinsula Capital - ha ribadito che se non si sale all'80% la prosecuzione dell'attività è a rischio. In un'intervista a Repubblica Gianbattista La Rocca, amministratore delegato di Italo-Ntv, ha spiegato che con questo livello di ricavi l’azienda non ce la fa a stare in piedi. Oggi non vengono coperti nemmeno i costi operativi. Inoltre in nove anni sono stati acquistati 51 treni, che vanno pagati. A queste condizioni dall'1 ottobre i servizi saranno ridotti da 87 a 60 giornalieri. Quindi nel giro di due mesi Italo si fermerà. Questo avrà ripercussioni anche sull’occupazione. A rischio ci sono 1.500 lavoratori che arrivano a 5mila considerando l’indotto.