Su un giro d’affari mondiale di 74,2 miliardi di dollari,
22,1 fanno riferimento al mercato europeo, di cui circa 1 prodotto in Italia.
Il settore del gaming è ancora troppo debole. Secondo i dati Asvi –
l’associazione che rappresenta gli editori e gli sviluppatori di videogiochi
nel nostro Paese – un’azienda su quattro ha più di 5 collaboratori e una su due
arriva a soli 10mila euro di fatturato. A differenza dell’Italia, dove gli investimenti
di venture capital si aggirano intorno al 5%, all’estero i fondi puntano molto sulle
startup del gaming. Lo dimostrano i 2,6 miliardi stanziata da alcuni
investitori in Mobalytics e i 2 miliardi raccolti da Gamer Sensei.