Il motore del settore hi-tech
sono le startup israeliane. Basti pensare che nel 2016 hanno raccolto ben 10
miliardi di dollari, con un affare appena concluso importantissimo. È stata
rilevata da Apple, infatti – notizia riportata sul nostro sito ieri – Real
Face, società sviluppatrice di un software per il riconoscimento facciale. Il
segreto è l’investimento in ricerca e sviluppo, pari al 4,3% del Pil, più del
doppio rispetto alla media europea del 2% (Italia solo 1,3%). Un modo per
evitare la fuga di cervelli. Il colosso americano Intel, inoltre, ha appena
investito 6 miliardi di dollari a pochi km dalla Striscia di Gaza in un
impianto di fabbricazione di microchip di ultima generazione.