La Scuderia Ferrari Mission Winnow e l'Istituto Italiano di Tecnologia hanno lavorato insieme per progettare un ventilatore polmonare facile da usare e da assemblare, in grado di ottimizzare il consumo di ossigeno e di essere prodotto in serie con materiali facilmente reperibili. Si chiama FI5 e ogni lettera del codice ha un significato: “F” come Ferrari, “I” come Istituto italiano di tecnologia e “5” come le settimane che sono bastate per la creazione, dall'idea al prototipo. Le sue caratteristiche lo rendono un prodotto dal costo inferiore rispetto ai ventilatori polmonari attualmente sul mercato e potrà essere utilizzato dagli ospedali di tutto il mondo per affrontare l’emergenza da Covid-19. Il progetto è "open source" e quindi chiunque può produrlo. Alcune aziende italiane e straniere (attive in Messico e Stati Uniti) si sono già messe in contatto con la Casa di Maranello e l’istituto di ricerca genovese per procedere alla certificazione e alla distribuzione. Iit, connesso con tutti i centri di ricerca europei, veicolerà il progetto sulla rete Dih-Hero dedicata alle tecnologie robotiche in sanità. Il primo prototipo, assemblato presso la sede dell’Iit di Genova, ha superato tutti i test di funzionamento. Al progetto hanno collaborato anche varie strutture ospedaliere come l’Ospedale Niguarda di Milano e il Policlinico San Martino di Genova che hanno definito una serie di requisiti essenziali e il Gruppo Camozzi che ha scelto alcuni componenti fondamentali e fornito dati utili per i modelli di simulazione. Ferrari non è stata l'unica azienda che ha messo a disposizione il proprio know-how per combattere il Covid-19, in Gran Bretagna il conglomerato Smiths Group il mese scorso ha messo in pausa la vendita dell'unità medica per concentrarsi sulla produzione e la fornitura di ventilatori e dispositivi che potessero andare in aiuto alle terapie intensive degli ospedali inglesi.