Il test di ingresso per
l’Università di Sharif lo provano in 700mila studenti ogni anno, ma in 100
riescono ad entrarci. Solo un esempio, ma molto esplicativo. La sete di sapere
dell’Iran cresce regolarmente, più forte dei limiti strutturali e dello smog.
L’obiettivo è diventare una “società della conoscenza”, non solo esportatrice
di petrolio. Il governo prevede una crescita economica de 6% per i prossimi
vent’anni, con grandi investimenti soprattutto nell’ambito scientifico. Con
l’elezione di Trump, che ha bloccato l’ingresso ai cittadini iraniani, le menti
del Paese hanno iniziato a viaggiare verso Germania e Canada anche se poi
tornano a casa per aiutare il progresso.