Warner Music ha presentato i documenti per l'Ipo alla Borsa di New York. Per la controllata di Access industries si tratterebbe di una seconda quotazione a nove anni dal delisting. Al momento non sono noti ulteriori dettagli dell'operazione come l'orizzonte temporale, il flottante di mercato o la forchetta di prezzo a cui saranno offerte le azioni. È invece ufficiale che ad assistere Wmg nel collocamento saranno Morgan Stanley, Credit Suisse e Goldman Sachs. Warner è tra i principali gruppi che controllano il mercato discografico e insieme a Universal e Sony Music Entertainment detiene una quota dell'80%. Fino al 2011 la società era controllata da tre private equity, Thomas H. Lee Partners, Bain Capital Partners e Providence Equity Partners, insieme all'allora ad Edgar Bronfman junior. I soci di controllo dell'epoca la quotarono nel 2005 e quando l'imprenditore di origine ucraina Len Blavatnik la acquistò per 3,3 miliardi decise per la sua uscita dalla Borsa. All'epoca tutte le principali etichette discografiche erano alle prese con la gestione della rivoluzione digitale che aveva stravolto il loro business. A Quasi 10 anni di distanza "la musica è cambiata" e grazie all'aumento dei servizi in abbonamento, come Spotify e Apple Music, i gruppi sono riusciti a recuperare terreno e compensare le perdite dovute alla pirateria. Per l'ultimo trimestre 2019 Warner ha dichiarato vendite per 1,26 miliardi di dollari. Il suo ritorno sui mercati si lega all'acquisto da parte di Tencent Holdings di una quota del 10% in Universal Music per tre miliardi di euro che ha valutato l'etichetta più di 30 miliardi. Blavatnik tramite la sua società di investimento, Access Industries, detiene partecipazioni anche nella società chimica LyondellBasell, nell'ecommerce Rocket Internet e nel marchio di moda Tory Burch.