Il tecnopolo di Mirandola Mario Veronesi progetta di crescere. Il distretto biomedicale che si trova in provincia di Modena, costruito dopo il sisma del 2012, è il centro di ricerca e innovazione a servizio del cluster modenese (che è il secondo più importante d'Europa) ma vuole valicare i confini territoriali e diventare un punto di riferimento nazionale, guardando anche all'Europa per intercettare nuove risorse da incanalare nella ricerca. Per questo motivo sono previsti ampliamenti e nuove aperture. Il piano prevede 300 metri quadrati in più per laboratori, spazi per startup e coworking e un nuovo incubatore di impresa che si svilupperà su 2mila metri quadrati. Il tutto è da realizzare entro i primi mesi del 2021 con un investimento di quasi due milioni di euro sostenuto da un finanziatore regionale. L'incubatore oltre a startup e spin-off ospiterà un istituto tecnico superiore e indirizzo biomedicale. Il tecnopolo, che fa parte della rete ad alta tecnologia della Regione, è il braccio operativo per la ricerca e da quando è funzionante ha supportato circa 300 tra aziende e progetti realizzati con altri partner. Nelle scorse settimane, durante l'emergenza Covid-19, è stato fondamentale diventando il punto d'appoggio per eseguire i test a risposta rapida sulle mascherine chirurgiche. Dall'Italia sono arrivate oltre 900 domande di valutazione tra cui quelle di Fs, Marina, Aeronautica militare e di aziende come Moncler, Calzedonia e Valentino.