Il piano d'impresa di Intesa Sanpaolo Innovation Center è basato su tre pilastri: aumentare il tasso d’innovazione del sistema economico italiano e del gruppo bancario sfruttando le tecnologie digitali, migliorare l'efficienza del gruppo aiutando i clienti a incontrare le startup più innovative, e sostenere un approccio circolare all'economia. Non a caso uno dei tre laboratori all'interno dell'Innovation Center è proprio dedicato all' economia circolare (i restanti due si occupano di intelligenza artificiale e neuroscienze). Lo spiega alla Stampa il direttore generale Guido de Vecchi. L’azienda, nata cinque anni fa su impulso di Carlo Messina, oggi occupa circa 65 persone, dislocate tra Torino e Milano. L'azienda investe sia su competenze da sperimentare e inglobare nel gruppo sia su startup da lanciare sul mercato, aiutandole anche ad affrontare il mercato internazionale e migliorare la governance. Eventualmente l'Innovation Center può anche valutare di entrare nel capitale delle startup più interessanti attraverso Neva Finventures. A tal proposito per valutare le aziende su cui investire, spiega il dg, Intesa si è dotata di strumenti innovativi, come il Dats una sorta di rating per le startup per accedere al credito. Tra le novità dell'Innovation Center c'è un plafond da cinque miliardi di euro dedicato all'economia circolare, di cui 500 milioni già impegnati.