L’Inter potrebbe essere la sesta squadra di Serie A (dopo Fiorentina, Milan, Parma, Roma e Spezia) ad essere sotto il controllo di una proprietà americana. Lo scrive Andrea Montanari su Milano Finanza, aggiungendo che l’ipotesi non riguarda il fondo di private equity Bc Partners dato che la trattativa tra le parti è stata congelata a causa della distanza tra domanda, 800 milioni, e offerta, 650 milioni. Starebbe invece prendendo forma una Spac che sta ultimando la raccolta negli Stati Uniti per poi quotarsi a Wall Street, e si parla di almeno un miliardo di dollari. Solo nel primo trimestre di quest’anno sono state promosse 297 Spac oltreoceano per una dotazione complessiva di 97 miliardi di dollari, e nonostante i timori per una possibile bolla speculativa questi veicoli d’investimento continuano ad attrarre sempre più investitori. L’Inter sta vivendo delle stagioni complicate per quanto riguarda la gestione del business: l’esercizio fiscale 2019-2020 si è chiuso con una perdita di 102,4 milioni di euro, mentre i primi sei mesi del 2020-2021 si sono chiusi con un disavanzo di 62,7 milioni.Suning sta studiando l’emissione di un bond da circa 250 milioni da usare in parte per rifinanziare il prestito da 375 milioni in scadenza nel 2022 e, nonostante questa mossa farebbe accrescere ancor di più il debito societario, potrebbe risolvere eventuali problemi di liquidità della società. Sul fronte finanziario i fondi Fortress, Okatree e Bain potrebbero intervenire acquisendo la quota di minoranza di Lion Rock, che attualmente detiene il 31% del capitale. Non è nemmeno da escludere un prestito bridge da 80 milioni da parte di Goldman Sachs, il tutto in vista di un possibile riassetto proprietario che potrebbe concretizzarsi a giugno.