Tim e Vodafone Italia hanno inviato ai potenziali investitori i teaser per vendere una parte della loro quota in Inwit. L'obiettivo è cedere il 25% del gruppo a uno o più partner finanziari, una volta completata l’integrazione in un solo gruppo delle rispettive torri di telefonia mobile in Italia. Lo scrivono Carlo Festa e Antonella Olivieri sul Sole24ORE. I tempi della vendita non possono essere definiti con certezza per ora. Tutto dipende dal responso dell'Antitrust Ue. Se l’iter si concluderà come sperato le due società contano di poter procedere con la selezione dei fondi interessati a fine marzo. Qualora l'autorità a tutela della concorrenza volesse fare ulteriori approfondimenti, si potrebbe arrivare a dopo l'estate. Come ricostruisce Reuters, a luglio Tim e Vodafone annunciarono di volere unire le rispettive torri della telefonia mobile in Italia in Inwit, gruppo di cui Telecom possiede una quota del 60% nato dallo scorporo nel 2015 delle sue torri in una società ad hoc successivamente quotata in Borsa. L'operazione, che dovrebbe concludersi nei primi mesi di quest'anno, darà vita a un gruppo con 22mila torri per la telefonia mobile e una capitalizzazione di circa 10 miliardi euro ma è condizionata al via libera dell’Antitrust Ue. I due partner avevano deciso inizialmente di detenere il 37,5% ciascuno in Inwit, poi è stata annunciata l'intenzione di vendere delle quote a uno o più partner finanziari portando la partecipazione congiunta al 50,1%. Di nuovo, però, le condizioni di partecipazione saranno definite dopo il responso dell'Antitrust. Il parterre di interessati comprende fondi di private equity (tra cui Kkr e Ardian) e infrastrutturali, alcuni grandi fondi pensione canadesi e fondi sovrani. Tra questi non ci sarebbero però Adia (l'autorità per gli investimenti di Abu Dhabi) e Gic (quella di Singapore), in quanto questi ultimi sono già impegnati in Cellnex, concorrente iberico di Inwit presente anche sul mercato italiano.