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11 Giugno 2020

Incubatori e acceleratori, lo stato dell'arte in Italia

Social Innovation Monitor fotografa queste realtà innovative

Il team di ricerca Social Innovation Monitor, in capo al Politecnico di Torino, ha presentato un report sull’impatto degli incubatori e degli acceleratori d’impresa italiani. Emerge così una rete di circa 200 enti concentrati soprattutto nelle regioni del nord (Lombardia ed Emilia Romagna) che però, a causa del Covid-19 rischiano di restare senza liquidità. La realtà fino all'anno scorso era in espansione con ricavi stimati in circa 400 milioni, per un quarto derivanti dall’affitto degli spazi a startup e innovatori. Questo anello del sistema, cioè le entrate degli affitti, però ha registrato i contraccolpi maggiori della pandemia e ora fatica a rimettersi in moto. Un'altra quota del 24,4% dei ricavi della filiera proviene dalla gestione di servizi destinati alle aziende incubate e agli imprenditori. Questo segmento non si è fermato del tutto ma ha rallentato. Negli incubatori si è continuato a lavorare, ma il flusso di servizi ne ha risentito. Secondo il report, in Italia, in media, è presente un incubatore ogni 1,533 chilometri quadrati e 306,394 persone. Se Lombardia ed Emilia Romagna sono le due regioni con la concentrazione più alta ed è presente una di queste strutture rispettivamente ogni 459 e 898 km2, l’area con la minore densità è la Calabria (dove c'è un incubatore ogni 7,611 km2 e 974mila persone circa). Il più grande incubatore in Italia è Digital Magics e opera nel digitale, cioè il settore di specializzazione più diffuso tra gli incubatori e acceleratori seguito da ambiente ed energie rinnovabili e health, biotech e life science. Per quanto riguarda il business model, il 55% degli incubatori o acceleratori d’impresa ha degli accordi di collaborazione con investitori formali, mentre il 57% ha accordi con aziende corporate. Dei quasi 200 incubatori e acceleratori d’impresa presenti in Italia, 27 sono universitari (il 14% sul totale). Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di strutture private, accanto a incubatori corporate puri, come le realtà che fanno capo a Iren, Enel o Tim Ventures. Il team di ricerca che ha lavorato a questo report nei prossimi mesi presenterà anche i risultati delle analisi svolte sugli ecosistemi degli incubatori/acceleratori di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.

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